paura

Buongiorno,

Mio figlio, di 2 anni mezzo è molto pauroso.
Ha paura degli animali e dei rumori che non conosce. Quando vede un gatto o un cane per strada vuole subito venire in braccio. A casa quando sente dei rumori si spaventa e corre subito da noi.
A volte ha paura anche dei peluches e dell’aspirapolvere. Quando ha queste paure, per tranquillizzarlo, gli spieghiamo che non deve preoccuparsi e gli animali sono i suoi amici. Anche con gli altri bambini è inizialmente timido. A cosa possono essere dovute tutte queste paure e cosa possiamo fare per fargliele superare? Grazie!

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Gentile Signora,
non ci devono meravigliare, né preoccupare le paure dei bambini al di sotto dei 6 anni, in quell’età in cui è in atto un percorso di maturazione dell’intelligenza emotiva del bambino, della sua capacità di reagire, di controllare paure, collere, arrabbiature, euforia.
Il nostro compito è quello di osservare, rassicurare, orientare senza drammatizzare le situazioni, evitando però anche gli atteggiamenti che minimizzano e prendono in giro. Di sicuro è importante essere prudenti ed evitare di trattare tra adulti questi argomenti alla presenza dei bambini o di permettere loro la visione di programmi, di spettacoli, di filmati che possano colpire, stimolare negativamente i sentimenti più diversi.
Fino a 6/7 anni i bambini non distinguono realmente la realtà dalla fantasia ed è per questo che non riconoscono sempre la differenza tra animali reali e mostri terrificanti che popolano racconti e immagini.
Come Lei descrive per il suo bambino, le paure principali riguardano gli animali, i rumori e immagino anche il buio. Alcune volte si tratta di paure non risolte negli adulti che vengono proiettate sui bambini. Comunque è indispensabile dimostrare nei confronti dei figli grande comprensione e tranquillità per attenuare l’angoscia e per scoraggiare ansia e sensi di colpa che a volte possono affiorare, ma che sicuramente, con un atteggiamento positivo, spariranno progressivamente.
Anche ad un bambino piccolo come il suo dobbiamo far sentire tutta la nostra comprensione e tutto il nostro rispetto per i suoi sentimenti standogli vicini nei momenti più impegnativi, sorridendo e rassicurandolo.
Nei momenti di maggior tranquillità e confidenza è bene trattare l’argomento “paure”con un certo distacco, proprio mentre il bambino non vive il timore e riesce ad ascoltare meglio le nostre ragioni, le nostre spiegazioni.
In quanto alla confidenza con il gatto, con il cane, dimostriamo noi la nostra capacità di accarezzarli e di portarli a passeggio, ma non forziamo mai nostro figlio a fare altrettanto. L’esempio ripetuto trascina anche nei confronti dell’aspirapolvere che può essere toccato quando è spento per poi accenderlo con preavviso, mentre l’ascolto del tuono può essere trasformato in un gioco di attesa:
affrontare le difficoltà insieme e trasformarle in occasione di gioco, garantisce un futuro più tranquillo e sereno per la maturità emotiva.
Ci sono poi bambini che si bloccano di fronte a qualsiasi novità ed evitano anche i coetanei che non conoscono e le persone nuove in generale: può essere anche una questione di temperamento che verrà superata con il ripetersi di occasioni e di esperienze senza forzature, con l’incoraggiamento rispettoso delle perplessità del bambino il quale si trova nella fase in cui ogni momento della giornata costituisce occasione per imparare a stare al mondo e il ventaglio delle opportunità è per lui veramente ampio!
Ai genitori, alle mamme soprattutto, è richiesta consapevolezza e accettazione del proprio compito, ma soprattutto tranquillità, pazienza, controllo della propria ansia per godersi, giorno dopo giorno, le sicure conquiste del proprio bambino.

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