Come ho comunicato al primogenito che presto avrà un fratellino o una sorellina
Care mamme,
da tre mesi ho scoperto d’essere in dolce attesa. Notizia che mi ha portato tanta gioia ma anche qualche timore perché, non importa se si abbia già un figlio di 4 anni e mezzo, ogni gravidanza porta sempre qualche domanda.
La prima è stata: “riuscirò ad avere ancora forza e pazienza per ricominciare da capo?” per poi chiedermi se avrei mai
messo ancora 16 kg come per il primo figlio.
Non è iniziata nei migliori dei modi, ho avuto molte nausee e non solo (questo mi ha fatto mantenere in “dieta” forzata, infatti non ho messo un grammo in più, ad oggi) in più sono dovuta andare al pronto soccorso un paio di volte per algie ecc.
Consigliato riposo e per fortuna ora, che sono ormai alla 14 esima settimana, il dottore mi ha detto che posso stare più tranquilla e che tutto sta procedendo come dovrebbe.
Un gran sospiro di sollievo.
Ho cominciato a pensare a come organizzarmi con il nostro primo figlio, come comunicarglielo e soprattutto come
coinvolgerlo.
Cosa molto importante. Introdurgli l’argomento senza provocargli un’inutile gelosia, dato il suo forte attaccamento alla mamma. Come fare in modo che la notizia fosse annunciata non troppo tardi in modo che potesse metabolizzarla per tempo e in base, soprattutto, alla sua età.
Si possono leggere libri di pedagogia su come affrontare l’argomento e da questi prenderne spunto. Trovare il modo migliore per riferire questa “sconvolgente” quando meravigliosa notizia al primogenito non è cosa facile ed ogni madre conosce perfettamente il proprio bimbo e le sue possibili reazioni.
Come il buon senso mi ha suggerito ho aspettato che il periodo più critico fosse passato. Al compimento del terzo mese, durante la merenda, ho cominciato a intavolargli il discorso chiedendogli se nella sua classe i suoi amici avessero un fratello o una sorella. Lui mi ha risposto che quasi tutti ne avevano uno/a. Allora gli ho detto che anche lui presto avrà un fratellino o sorellina. Ha corrucciato la fronte.
Ho aggiunto: “ti piacerebbe vedere la sua “fotografia”?”
Così gli ho mostrato l’ecografia della translucenza nucale in cui il profilo del visino era bello nitido.
Inizialmente è rimasto sorpreso nel vedere quell’immagine poi mi ha guardato e mi ha risposto: “E’ un fratellino, vero mamma?” io sorridendo: “non so se sia un fratellino o sorellina” lui: “Un fratellino mamma” Io: “Se fosse una sorellina?”.
Mi ha guardata e mi ha detto rassegnato: “va bene, la teniamo lo stesso”alzando gli occhi e le spalle. A quel punto ho
pensato sorridendo “meno male piccolo, meno male! Perché di sicuro non possiamo cambiarla” .
Si è avvicinato e alzandomi la maglietta ha parlato a bassa voce al mio ombelico dicendo: “mi raccomando fratellino, fai il bravo, mangia tutto e non tirare calci alla mamma che le fai male, io ti aspetto.”
Vorrei tanto dare la colpa agli ormoni, che già normalmente sono instabili, per dirvi che quella sua frase detta con tanta naturalezza, ingenuità e dolcezza che solo un bimbo può avere, mi ha scaldato il cuore e mi ha fatto commuovere.
Avevo gli occhi lucidi, ma ovviamente ho fatto in modo che non se ne accorgesse.
Non so come andrà nei prossimi mesi, quando vedrà piano piano lievitare la pancia, ma una cosa la so, lo coinvolgerò il più possibile perché lui sarà una figura importantissima per il/la nuovo/a arrivato/a.
Non gli sottrarrò mai del tempo ma farò del mio meglio per moltiplicarlo. So che mi aiuterà e in parte la sua età (avrà 5 anni quando nascerà) giocherà molto a nostro vantaggio perché si renderà maggiormente conto e capirà che suo fratello (o sorella) non sarà di certo un ostacolo che lo allontanerà da mamma o papà, anzi sarà il ponte che unirà tutti e quattro.
Spesso m’incanto ad osservarlo mentre gioca o fa i suoi lavoretti e penso che sarà un ottimo fratello maggiore.
Ho sussurrato alla pancia, mentre l’accarezzavo: “piccolino/a credimi, sei molto fortunato/a”.
Samantha Bucci
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