E se il gioco fosse una cosa seria?
L’IMPORTANZA DEL GIOCO
La pedagogia ha scoperto da un tempo relativamente breve l’importanza del gioco per lo sviluppo del bambino , ma la storia ci racconta che l’umanità ha sempre riconosciuto il proprio bisogno di esprimersi attraverso il gioco, dai Giochi olimpici ai tornei dei cavalieri, dai gladiatori nelle arene alle corse dei Romani con le bighe.
Oggi sappiamo con certezza che nei bambini il gioco serve per il divertimento, ma soprattutto per esprimere, per sperimentare, per conoscere, per raccontare e per raccontarsi, per interpretare.
Con il gioco si combinano in modo creativo esperienze soggettive e sociali e l’adulto dispone di un prezioso strumento per osservare e capire il bambino nelle sue caratteristiche, nel carattere, nelle potenzialità e nei limiti. Esistono vari giochi che sono caratteristici delle diverse età di crescita:
- gioco imitativo
- gioco d’esercizio
- gioco motorio
- gioco simbolico
- gioco con il proprio corpo
- gioco con i giocattoli e con materiale non strutturato
Tutti hanno come scopo la gratificazione, il divertimento e costituiscono un’esperienza positiva.
I bambini possono giocare da soli, in coppia e in gruppo con una progressione che segue le varie tappe evolutive di sviluppo. Spesso da parte loro viene espresso il bisogno, il desiderio di giocare con papà e mamma: non si tratta di tempo perso per l’adulto. Per i bambini si tratta di momenti particolarmente felici, di nutrimento affettivo e di stimolo per l’apprendimento.
I GIOCATTOLI
Oggi il mercato offre una gamma di giochi e giocattoli che spesso generano imbarazzo per la scelta. E’ difficile difendersi e difendere bambini e ragazzi dalla pressione pubblicitaria che arriva attraverso i canali più vari.
Occorre fare appello a sobrietà e buon gusto, a capacità critica e senso della misura già da quando i bambini sono ancora piccoli ed evitare una quantità eccessiva di regali che riempiono i contenitori delle camere dei bambini, ma che spesso, dopo i primi momenti di curiosità ed entusiasmo, restano inutilizzati e dimenticati.
Anche sotto questo aspetto diventa indispensabile dare delle regole e dei limiti.
Ormai anche bambini e ragazzi, oltre alla scuola, hanno le giornate, anzi le settimane terribilmente organizzate e ricche di impegni, per la paura dei genitori di lasciarli a rischio di noia e perché negli adulti prevale un bisogno di competizione nel dichiarare i successi dei propri figli.
Non c’è più il tempo rilassato del gioco in casa, il tempo che lascia spazio alla fantasia, alla creatività.
Per l’adulto il “suo” gioco rappresenta un momento di distrazione, di pausa tra un lavoro e l’altro. Per i bambini “è” un lavoro e merita tutto il rispetto che ne consegue. Per tutti è occasione di piacere.
LE NUOVE TECNOLOGIE
Meriterebbe un capitolo a parte l’uso negativo del gioco che ormai si affaccia precocemente alla vita dei ragazzi con l’abuso del computer, dell’ipad, dei videogiochi, dei cellulari che li comprende un po’ tutti.
La tecnologia è ormai alla portata di tutti e potrebbe essere un mezzo veramente eccezionale per la comunicazione, per l’apprendimento, per la cultura, per il divertimento, invece deve essere motivo di molta attenzione da parte degli adulti attenti e responsabili.
Mi riferisco in questo momento in modo particolare al pericolo che rappresenta il cellulare di cui dispongono in modo autonomo tanti bambini in età di scuola primaria. Ne diventano precocemente schiavi, non se ne separano anche la notte, neppure a tavola e tanto meno quando è il momento di studiare. L’abuso crea una dipendenza che è molto affine a quella della droga.
LE BUONE REGOLE
Su questo argomento è indispensabile che riflettano molto gli adulti con il loro timore di privare i propri figli di un qualcosa che possiedono tutti gli altri figli, con l’incapacità di dire dei “no” salutari e ben motivati, alle richieste molto insistenti.
Senz’altro quanto ci stiamo dicendo è motivo di grande interesse pedagogico ed è anche strumento di apprendimento scolastico, di occasione di vita sociale, di condivisione di regole, di divertimento e di rapporti positivi in famiglia tra nonni e nipoti, tra genitori e figli: è il risvolto positivo del gioco che ci deve interessare!
E’ l’uso della nostra libertà che ci deve sostenere nella realizzazione del nostro insostituibile compito di genitori, educatori responsabili in prima linea: i buoni risultati in campo educativo sono sempre perseguibili, nonostante le situazione di difficoltà.
Basta guardarsi attorno e gli esempi positivi non mancano!
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