Educazione alimentare: coltiviamola fin dalla prima infanzia
L’attenzione all’alimentazione è uno degli aspetti più rilevanti nella cura dei bambini in quanto mangiar sano e abituare i bambini, sin dallo svezzamento, a una corretto rapporto con il cibo correggendo sul nascere i comportamenti alimentari non salutari, influisce sul benessere di tutta la vita.
Happy Child adotta, per tutte le scuole del network, lo standard di alta qualità della “Cucina Evolution”, una cucina sicura, golosa e anti-aging sin dalla prima infanzia e, attraverso un percorso di educazione alimentare, favorisce la formazione del gusto e l’approccio con ogni genere di alimento.
Questo nuovo approccio, che fonde cultura culinaria e scienza della nutrizione, è stato messo a punto da Chiara Manzi, direttore scientifico di Art joins Nutrition Academy e massima esperta in Europa in Culinary Nutrition – branca della nutrizione applicata alla cucina – e che il 19 novembre presenterà il suo libro “Gusto e Benessere” presso lo Sporting di Milano 3.
Per l’occasione l’abbiamo intervistata:
Perché è importante utilizzare un tipo di cucina anti-aging sin dalla prima infanzia?
“Per vivere a lungo e in piena salute è fondamentale che sin dai primi anni di vita i nostri bambini si nutrano in modo non solo gustoso ma anche salutare. Quanto prima si inizia a mangiare sano, quanto più si incide su qualità e durata della vita. Secondo la più recente ricerca scientifica, un’alimentazione squilibrata nell’infanzia modifica il DNA in maniera irreversibile, aumentando l’incidenza di malattie nell’adulto. Una cucina Antiaging garantisce ai bambini un’alimentazione nutriente, equilibrata in calorie, grassi, zuccheri, e sale, nonché ricca di vitamine, minerali, antiossidanti e fibra: il segreto di una lunga vita in salute. E’ appena uscita la seconda edizione del mio libro ANTIAGING CON GUSTO ricco di ricette facili e veloci”.
Quali sono gli aspetti più rilevanti da non trascurare per mantenere una corretta educazione alimentare in famiglia come a scuola?
“Cominciamo con la colazione, sapevate che la maggior parte dei bambini obesi non fa colazione? Iniziare la giornata con una buona colazione influisce decisamente sulla durata della vita e soprattutto sulla qualità delle giornate dei nostri bambini e aiuta a controllare meglio il peso. Un’altra regola fondamentale per regalare ai nostri bambini una vita più lunga è abituarli ad amare frutta e verdura. Al contrario, se li abituiamo a mangiare merendine, patatine e fast food, accorciamo la loro speranza di vita. Meglio preferire un frutto fresco come merenda, o una fetta di un dolce di Cucina Evolution, evitiamo sempre i prodotti industriali troppo ricchi di zuccheri e grassi. Aggiungo un’altra regola da applicare sin dalla primissima infanzia: cerchiamo di educare il gusto dei nostri bambini, ad esempio non aggiungendo mai sale o zucchero ai cibi. Ricordiamo sempre che l’alimentazione dei primi anni di vita incide moltissimo sul benessere futuro!”
Quali alimenti predilige la “Cucina Evolution”? Quali quelli da evitare?
“Possiamo dividerli in due categorie: gli alimenti “More” da usare di più, perché fonte di vitamine, minerali, antiossidanti e fibra. Ad esempio, dobbiamo prediligere frutta, verdura, legumi, cereali (meglio se integrali), pesce, frutta secca, erbe aromatiche e spezie che danno sapore e ci permettono di usare meno sale.
Gli alimenti da evitare, possiamo invece definirli “Less” sono alimenti troppo calorici, troppo ricchi di zuccheri semplici, grassi saturi e trans, e sale. Ad esempio, oltre a merendine, patatine e fast food che citavo prima, sono da evitare anche i succhi di frutta, un vero concentrato di zuccheri semplici che alzano la glicemia e aumentano il rischio di diabete: Sconsiglio anche di acquistare biscotti ricchi di oli vegetali, come l’olio di palma e di cocco, che sono nemici del cuore. Molto meglio una buona torta evolution (tante ricette sono nei miei libri) o una spremuta di frutta fresca!”
Per mantenere lo stesso standard qualitativo in tutte le nostre scuole, le cuoche Happy Child seguono un percorso di formazione continua di Cucina Evolution tenuto dalla pedagogista Carla Manfreda, cuoca Evolution certificata, che ci fornisce alcuni preziosi consigli:
Come si strutturano le tappe della formazione del gusto nel bambino?
“E’ risaputo che già nella vita intrauterina, con il liquido amniotico il bambino percepisce i diversi sapori dei vari alimenti di cui si nutre la madre. Anche il latte materno, dopo la nascita, risente dei sapori del cibo materno, ma succhiando il latte il neonato gode del sapore prevalentemente dolce. Ancora prima dello svezzamento, intorno ai cinque mesi, è però in grado di distinguere il sapore amaro di una medicina e di reagire con smorfie ed il tentativo di rifiuto. In questa prima fase della sua alimentazione il bambino sa adattarsi anche al sapore unico del latte artificiale che gli viene assegnato. Il senso del gusto è sviluppatissimo sin dal momento della nascita.”
Come abituare il gusto dei bambini e far loro apprezzare sapori nuovi, anche quelli che inizialmente potrebbero risultare meno gradevoli come la verdura?
“Il momento del divezzamento rappresenta il primo approccio con l’universo alimentare e sono determinanti due elementi essenziali: il sapore e la consistenza del cibo. Le papille gustative sono distribuite sulla lingua ed in altre parti della cavità orale, così da permettere di assaporare il dolce, il salato, l’amaro, l’acido e l’imami (quello che i giapponesi definiscono il delizioso per ciascuno). E’ importantissimo anche l’approccio con la consistenza del cibo da inghiottire che ha il suo periodo sensitivo entro l’anno. Usare a lungo cibi frullati e omogenizzati renderà più difficile dal secondo anno di vita gustare e inghiottire alimenti solidi, tritati, tagliuzzati e sconosciuti. Sarebbe ingenuo pensare che tutti i bambini possano essere felici e contenti per l’introduzione di novità alimentari mai viste ed assaporate: la diffidenza è d’obbligo come difesa personale! Con calma però si ottengono risultati impensabili. E’ fondamentale evitare di ricorrere al biberon come alimento compensativo di un pasto poco nutriente. E’ importante offrire un cibo nuovo per volta, presentato in modo gradevole per la scelta dei colori e attenuandone il sapore con l’abbinamento di alimenti già conosciuti e graditi. Quello che importa sono l’allegria e la serenità, la tranquillità con cui si affronta il pasto, senza la distrazione della tecnologia o di giocattoli vari, ma con la ritualità che dà sicurezza. Il cibo dovrà essere gradevole da mangiare per il sapore, per il colore, per il profumo anche per l’adulto perché diversamente non potrà piacere neppure al bambino. In quanto alle verdure spesso sono un problema per mamma, papà e nonni ed allora sarà più difficile ottenere l’entusiasmo dei bambini ai quali occorrerà presentarle diverse volte e cucinate in modo diverso e piacevole.”
Quali sono i comportamenti alimentari sbagliati più frequenti nei bambini che è bene correggere sin dalle prime avvisaglie?
“I comportamenti sbagliati dei bambini dipendono dai comportamenti sbagliati negli adulti. In positivo possiamo affermare che è:
– necessario mangiare sempre alla stessa ora, nel luogo previsto (cucina o sala da pranzo), seduti in un seggiolone o su una sedia alta appoggiata ad un tavolo (MAI in braccio, perché non si può incontrare bene lo sguardo del bambino ed i gesti per imboccare non possono essere corretti);
– indispensabile dopo lo svezzamento, rispettare lungo la giornata i cinque pasti: prima colazione, spuntino con la frutta, pranzo, merenda, cena, evitando l’assunzione di qualsiasi alimento o golosità durante gli intervalli;
– ripresentare nei pasti successivi, intervallandoli con altri piatti, i cibi rifiutati, magari rivisitati per la ricetta, la cottura e la presentazione;
– evitare di sedere a tavola un bambino che ha appena vissuto un capriccio e sta ancora piangendo o protestando: prima deve rasserenarsi;
– considerare il momento del pasto un’occasione in cui si percepisce la gioia di stare insieme, attraverso il piacere di gustare quello che è stato preparato come gesto di affetto, realizzato con fantasia e buon gusto anche per il piatto più semplice;
– essere perseveranti!”
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