L’esperto risponde – il bimbo al nido mangia ma a casa non vuole toccare cibo…
Gentile dott.ssa,
sono la madre di Un piccolo di 21 mesi, sereni, sorridente, giocoso. Tuttavia il bimbo al nido mangia ma a casa da ben tre mesi non vuole toccare cibo. Allontana il piatto senza assaggiare e a volte gira la testa dicendo no e lanciando il cibo. Ho provato sia a farlo mangiare con noi il nostro cibo , sia a rendere le pietanze più invitanti con formine e mille ricette. Nulla. E non gli propongo nemmeno l’alternativa se non mangia quello che ho preparato, ma lui ha la testa dura va a letto anche senza aver cenato e preso almeno un pochino di latte. Credo stia cercando di dirci qualcosa dato che non é mancanza di appetito visto che all’asilo mangia.
sono preoccupata.a chi rivolgermi?
Gentile Signora,
Leggo la sua lettera che giustamente esprime l’ansia e un po’ di delusione per il rapporto conflittuale con il cibo che in questo momento vive il suo bambino la sera a cena.
Immagino che dalla merenda in poi non venga consumato nulla, né quello che fa bene, né ciò che non si dovrebbe mangiare. Sarebbe opportuno non bere almeno nell’ultima mezz’ora prima dei pasti, per non favorire sensazioni di sazietà
Nella Sua lettera non spiega se il suo piccolo mangia in compagnia del papà o dei nonni.
Se non ha problemi di crescita, può semplicemente attraversare un periodo in cui necessita di minori calorie, oppure sta cercando di accentuare un certo distacco dalla figura materna che gli permetta di affermare il suo bisogno di autonomia. Noi genitori tendiamo a sostituirci ai figli e non permettiamo loro di esprimere tutto il potenziale di cui sono capaci: alcune volte trovano da soli una modalità per comunicarcelo!
Certamente è positiva la sua reazione di non offrirgli altro o il biberon con il latte.
Quello che conta però è l’espressione del volto, è la tranquillità che il bambino deve leggere nel comportamento della mamma. Poiché l’alimentarsi molte volte è più un momento relazionale che nutritivo, alle mamme è chiesto l’atto “eroico” di sorridere comunque e il problema un po’ per volta si risolve.
Mi scriva pure ancora, se crede, con i suoi dubbi e qualche informazione in più.
Buon anno!
Carla Manfreda
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