nannaBuongiorno,

ultimamente abbiamo difficoltà a mettere a letto la nostra piccola pulcetta. Solitamente, arrivati alle 21:00, abbassiamo tutte le luci, la TV è spenta già da un po’ (non ceniamo mai con la TV accesa) e cominciamo il rito della nanna, con la buonanotte a tutte le stanze, poi la porto nella sua cameretta, fiaba, canzoncina e nanna. Di solito si addormenta verso le 22 – 22:30, che secondo noi è già tardissimo, ma ultimamente è peggio.

Ci sono stati giorni che a mezzanotte io ho ceduto sdraiata nel letto accanto al suo, ma lei era ancora sveglia. Ho notato inoltre che si sveglia moltissime volte durante la notte e non solo le classiche 2 o 3 per bere. Piagnucola, vuole venire in braccio e addormentarsi in braccio, come se avesse bisogno di essere rassicurata. Lei dorme da sola nella sua stanzetta da quando aveva 5 mesi e ora ne ha 16. Dormo nella stanzetta con lei se non sta bene o se capita che si sveglia tante volte e vuole che le tenga la mano. Sono circa 15 giorni o forse più che fa così e non riesco a capire da cosa dipende. Io e mio marito le stiamo provando un po tutte, dal bagnetto dopo cena, che adesso la aiuta ad addormentarsi un po prima, alla camomilla, che però non sortisce effetto. Al momento la sto assecondando, cercando di metterla a nanna e farla dormire nella sua stanzetta, ma se vedo che piange troppo e di continuo, mi trasferisco da lei.
Ha suggerimenti da darci in proposito? Ci sono paure che nascono a questa età. Come posso aiutarla a dormire più serena? La mattina si sveglia allegra e tranquilla, ma poi in asilo mi dicono che si stropiccia di continuo gli occhi e che è stanca.
Grazie in anticipo per la gentile risposta e buona giornata.

RISPOSTA

Gentile Signora,
la buona abitudine di dormire nelle propria cameretta e nel proprio lettino a sedici mesi merita l’ammirazione di tutti nei confronti di mamma e papà ed è un buon contributo, una buona premessa al raggiungimento di altre autonomie.
L’esperienza ci insegna che in campo educativo ogni singola conquista richiede perseveranza ed impegno quotidiano, soprattutto per il procedere delle tappe evolutive che si presentano nel tempo con esigenze diverse.
A cinque/sei mesi è più facile che un bambino accetti di restare solo nel proprio lettino, nella propria cameretta, se i genitori gli offrono questa opportunità. A sedici mesi comincia ad affacciarsi il bisogno di affermarsi di fronte ai genitori che dovrebbero comportarsi secondo le sue richieste ed è già invece un momento delicato per vivere quelle regole (poche) che ridurranno il numero e l’intensità dei capricci e daranno al bambino la possibilità di crescere una persona sicura.
Alcune riflessioni aiuteranno ora a trovare il modo di favorire l’appuntamento quotidiano con la “nanna”:
. ora fissa per andare a letto (salvo poche eccezioni)
. ritualità costante (il bagnetto è meglio prima di cena perché si può mangiare in pigiama ed evitare di eccitarsi con i giochi nell’acqua durante il bagnetto, prima di andare a letto)
. molto bene i vari saluti, senza bisogno di abbassare le luci in casa perché non deve passare il messaggio che gli adulti si comporteranno come i bambini
. dopo la lettura, le fiabe, le carezze di rito, si può rimanere a fare compagnia alla bambina tenendole la mano seduti vicino a lei, ma non sdraiati con lei perché poi lo pretenderebbe anche durante i risvegli notturni
. nel letto della bambina deve sdraiarsi solo lei. Non possono farlo i genitori né se piange, né se ha la febbre, né se sono stanchi essi stessi, né la sera, né di notte perché l’alternanza di comportamenti diversi genera insicurezza, ansia ed esigenze indotte
. mamma e papà dormono solo nel loro lettone e soprattutto anche di notte non prendono in braccio la loro bambina, ma si chinano su di lei con tenerezza e serenità
Parlare con dolcezza, con espressione tranquilla, ma essere decisi nell’agire, nell’affermare delle abitudini sono le condizioni per rassicurare la bambina.
Non ci sono magie in campo educativo, ma occorre avere dei criteri da applicare, con pazienza, in modo personale. Qualche peluche ed un oggetto transazionale potranno condividere il sonno della bambina che di notte potrà bere con l’aiuto di mamma o di papà in alternanza, ma nessuno dei due di sdraierà vicino a lei.
E’ un po’ presto per pensare alle paure, penso piuttosto alla necessità di stabilire buone abitudini e riconoscere l’autorevolezza dei genitori.
I risultati non sono mai immediati ed automatici, ma con un po’ di pazienza e costanza sono sicuri!
Cordiali saluti.
Carla Manfreda

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