Per i bambini esempiopiccoli i genitori sono i GIGANTI BUONI da cui dipendere completamente, ma soprattutto da imitare: il bene ed il male coincidono con l’agire dei genitori. Anche quando i figli cominciano a crescere è motivo di orgoglio per loro fare tutto quello che fanno e come lo fanno papà e mamma.

Da un punto di vista dei sentimenti, dell’emotività non vi è niente di più gratificante. Nella realtà tutto questo rappresenta un impegno, una responsabilità da parte dell’educatore al quale è chiesta una coerenza nel pensare e nell’agire che valgono molto di più di ogni discorso e di ogni conferenza.
Nulla induce a diventare una “persona buona” più della frequentazione e dell’ammirazione per una persona buona!
E’ quindi evidente che i valori non possono essere insegnati, ma vissuti.
E’ così che un “maestro” viene riconosciuto tale ed imitato dall’alunno: l’esempio della sua coerenza, della sua dedizione, del suo entusiasmo nel riconoscere e trasmettere la Verità sono fondamentali per chi sta crescendo e si troverà nella condizione di disporre della propria libertà nelle scelte.
Mentre scrivo, penso quanto, anche queste semplici riflessioni, possano stimolare noi educatori, a qualsiasi età e con i compiti più vari, a vivere con impegno, con responsabilità, ma anche con grande spirito positivo il compito che ci è affidato.
L’essere precede il dire ed il fare e la personalità dell’educatore, genitore ed insegnante, è direttamente ed integralmente coinvolta nel suo ruolo e deve quindi ricercare in sé le qualità umane e le virtù che ritiene dover promuovere in chi gli è affidato.
Per chi si affaccia ad una nuova vita è naturale attingere dall’esempio dell’adulto pur tenendo presenti tutte le tappe evolutive, tutte le difficoltà ed i temporanei rifiuti che accompagnano la crescita e la maturazione di ciascuno. Ciascuno arriva poi a vivere nella sua concretezza, nel suo contesto, nella sua unicità personale la realtà in cui si trova, essendosi nutrito dell’esempio come forza educativa.
I santi, gli eroi, i personaggi lontani della storia sono figure di grande fascino, da imitare, sono aiuti molto validi da citare e conoscere, ma non possono diminuire il compito essenziale dell’educatore perché l’efficacia dell’educazione dipende dall’esemplarità del maestro, del padre e della madre.
Imitare una persona che ci ama, che ci affascina diventa una forza interiore che, anche in modo inconsapevole, agisce su un bambino, su una persona giovane più di qualsiasi ordine verbale o esigenza: questo è il grande potere educativo dell’esempio! Non è una questione di cultura, non è una questione di livello sociale, è una questione di amore vero perché più si ama un figlio, più si ama un alunno, più gli educandi respirano i valori, l’autodisciplina che si vuole trasmettere.
Da qui la responsabilità di essere esempi positivi!
Osservare una fotografia come questa induce l’adulto a sorridere con il cuore prima ancora che con le labbra. Subissati come siamo quotidianamente da immagini drammatiche e di cattivo gusto, dovremmo attivarci per diffondere ciò che di positivo abbiamo occasione di ammirare. Vivere la tenerezza che ispira l’immagine di un bambino non significa rinunciare all’impresa di educarlo, di essere con lui esigenti negli esempi che gli diamo.
L’attualità potrebbe indurci ad avere poche speranze, ad agire con ansia, con prospettive negative, per quanto le opinioni e le intenzioni più dissennate sembrano sul punto di prevalere.
Siamo certi invece che pazienza, lungimiranza, chiarezza di obiettivi educativi, rispetto per la persona/bambino costituiscono, insieme all’esempio quotidiano, la nostra forza e ci aiutano a vivere in modo appassionato la fatica di educare.
E’ una sfida per la nostra intelligenza, per la nostra immaginazione, per il nostro carattere, per le nostra energie: è un’avventura che vale la pena di vivere!

CARLA MANFREDA

 

Commenti

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

*
*